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L'ispettore Eric Darrieux si ritrova immerso in un'inchiesta che da subito appare psicologicamente difficile. La scomparsa di un ragazzino, poi di un secondo, entrambi due studenti dello stesso istituto. Il romanzo è ambientato nel quartiere grenoblino di Eaux-Claires, lo stesso nel quale Darrieux è cresciuto; quel quartiere da sempre luogo di immigrazione italiana che verrà battuto in ogni angolo, al quale verrà fatta una vera e propria autopsia, scavando nel profondo dei suoi abitanti. Quelle indagini viscerali porteranno alla verità grazie a un lavoro di maieutica che lo stesso Eric compirà a sua insaputa su se stesso. È facile affezionarsi al personaggio di Eric Darrieux, uno sbirro che ama il proprio lavoro, che mette anima e corpo nelle ricerche, che lavora nell'ombra in aiuto dei colleghi e con una storia affettiva complicata che lo vede diviso tra l'amore incondizionato per le proprie figlie e la moglie e quello carnale verso la collega Catherine. Un ispettore attaccato al collo della bottiglia che alterna a brevi attimi di coscienza e lucidità fasi in cui l'alcol lo porta tra le nebbie delle scoperte e i fumi indefiniti del passato. Poi, una terza fuga. L'ipotesi di rapimento avanza rumorosa e pesante galoppando nella mente di Eric, mescolandosi alla paura e ai a vaghi tormenti.